Un nuovo linguaggio

I neonati comunicano principalmente con il pianto! È il mezzo di comunicazione che l’adulto ha bisogno di conoscere e deve darsi il tempo di conoscerlo cercando pian piano un proprio modo di comunicare con il proprio bambino. Essere osservatori attenti prima di intervenire è una delle prime cose che bisogna mettere in atto: osservare il proprio bambino, osservarne i gesti, la postura, i movimenti, l’espressione ma osservare anche il contesto e tutto ciò che può influenzarlo (dove siamo? Cosa stiamo facendo? La temperatura, il rumore, l’orario, la luce, gli oggetti intorno, i vestiti stretti, gli odori …) Un neonato piange, tante sono le cause! Potrebbe essere perché ha fame o ha mangiato troppo, perché è stanco, ha dolore o è infastidito da qualcosa o da qualcuno, perché è irritato, perché deve essere cambiato, perché sta male, perché ha paura, perché è arrabbiato o frustrato, perché si sta annoiando o si sente solo, perché ha male o fastidio al pancino… Molte di queste cause lui non le conosce! Riesce a capirle e farle proprie nel tempo!!! Ha bisogno anche lui di capire che è al mondo e di capire cosa gli sta accadendo! La reazione al pianto del proprio bambino è molto più “attivante” del pianto di un bambino qualunque…osservare, utilizzare la voce, il tocco, il contatto e quindi prendere in braccio il proprio bambino sono i passaggi che solitamente una madre fa di sua natura per accoglierne i bisogni e comunicare con lui! Si dà così il via ad una “nuova” relazione che in realtà tanto nuova non è!!

Un nuovo inizio

<< Dove sono? Cosa mi sta succedendo? Chi mi tocca? Non nuoto più? Dove è quella voce che sentivo tutto il giorno? Dove sono la morbidezza e il calore che mi circondavano?…>>(pensieri di un nuovo nato, appena nato!) Ecco cosa potrebbe pensare il vostro bambino appena venuto alla luce! Come poterlo facilitare e accompagnare ad un adattamento il più graduale possibile al “nuovo” mondo? Aiutatevi in questo nuovo inizio partendo anche dalle cose più semplici: non cambiate profumo, bagno schiuma, deodorante nei primi mesi dopo la nascita perché il vostro bambino ha bisogno di riconoscervi e discrimina il vostro odore, usate la voce per rassicurarlo, ninnarlo e tranquillizzarlo, è un suono famigliare che già conosce dall’utero! Una cosa che spesso viene sottovalutata è la percezione visiva del neonato. I neonati vedono ad una distanza di 20 cm circa, che è la distanza tra il seno e il volto materno e che hanno bisogno di conoscervi e riconoscervi anche attraverso lo sguardo, cosa che fino a quel momento non è stato possibile fare! Non abbiate paura a “farvi vedere” e giocare con le espressioni del volto con il vostro bambino! Attraverso i neuroni a specchio riproporrà la vostramimica…vi stupirà! Sembrerà banale (in realtà molto difficile!) ma partire da loro e “mettersi nei loro panni” è la cosa che più vi faciliterà questo “compito”!

Dalla pancia alle braccia della mamma: nuovi bisogni

Immaginate di essere in un luogo morbido e soffice, in penombra, caldo, senza gravità, nudi, senza alcun bisogno di fame e sete da soddisfare perché il “ristorante è aperto 24/24h e non dovete chiedere mai”, sempre in compagnia e accompagnati da rumori ovattati ritmici e costanti…epoi…ad un certo punto vi trovate con luci accecanti, al freddo, con rumori forti, con mani che vi toccano e vi manipolano come vogliono loro e non come vorreste voi, con un peso corporeo con il quale dovete fare i conti, con degli spazi “enormi” intorno a voi e senza confini, con un senso strano che viene dall’interno…e avete fame! Un senso di lontananza e abbandono vi pervade, non avete più un confine, e quella compagnia e contatto costante non c’è è svanito! Che sensazioni provereste??? Ecco cosa provano i vostri bambini! Ed ecco perché i bambini hanno bisogno di sentire costantemente il contatto con qualcuno e di sentire (soprattutto) la madre vicina! Il contatto rientra nei bisogni primari del neonato. Il cucciolo d’uomo, infatti, potrebbe essere definito un essere umano prematuro perché senza l’adulto non potrebbe sopravvivere, nonostante proprio l’adulto vorrebbe che questo neonato fosse “indipendente” e imparasse subito a stare al mondo, ricordiamoci che si diventa indipendenti (forse) da adulti, non da bambini! Il neonato si identifica con la propria madre come fosse un suo continuum (esogestazione), inizierà a capire di essere altro da lei e a “staccarsi” ed allontanarsi nel momento in cui inizierà a gattonare/camminare e avrà la certezza che potrà farne ritorno ed accedervi, sempre, senza sentirsi abbandonato! Più coccolate, toccate, massaggiate il vostro bambino, più sarà felice, soddisfatto, sicuro di sé e pian piano coni suoi tempi avrà modo di ambientarsi in questo nuovo mondo. Il contatto e il tocco, inoltre, agevolano il sonno, placano il dolore e la tensione, stimolano la consapevolezza tattile del proprio corpo e la percezione, che cresce con il tempo, dei propri confini. Mettersi in ascolto del bambino, comprendere i suoi bisogni, cercare di soddisfarli ed entrare in sintonia con lui è un primo passo per fare conoscenza e iniziare la vostra relazione fuori dall’utero!

Il nuovo inizio è una realtà fatta di gioie infinite e grandi cambiamenti ma anche di stanchezza e fatica quotidiana… pensare di non essere all’altezza, senso di inadeguatezza, sensi di colpa, dubbi, paure, ‘preoccupazioni, confronti continui… Coraggio! Stai facendo un ottimo lavoro…la mamma, il papà!!!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Facebook
Twitter
LinkedIn