Ho letto con molto interesse l’articolo di EmmaCiccarelli editato da il Foglio lo scorso 19 maggio. CONDIVIDO PIENAMENTEL’AFFERMAZIONE: “credo che siano maturi i tempi per confrontarci su questi temie per restituire alle donne piena libertà, anche quella di non vergognarsi didover dire al mondo di aspettare un figlio. Mi è tornata alla mente unadiscussione di molti anni fa, in una quinta ginnasio di un importante liceoclassico milanese, durante un incontro di educazione sessuale. Io medicoginecologo, madre di tre figli, che ho imparato la mia professione nel centrodi sterilità della più importante clinica ostetrico-ginecologica della mia città,mi trovavo a discutere su come fosse importante una educazione per una nascitafisiologica e naturale.
Da una ragazza mi venne risposto : “non devetrattare questi argomenti con questa passione, perché se forse avremo unfiglio, sarà già troppo!!!”. In quell’istante mi ricordai del tempo trascorsoin sala operatoria e dei giovedì mattina trascorsi a dimettere le pazientioperate per patologie chirurgiche, che ostacolavano il desiderio di maternità.Per la loro coppia iniziava una nuova ricerca della gravidanza che dava spessoottimi risultati, pubblicati su riviste scientifiche di alto livello. Hoincontrato il dolore, lo scoraggiamento, la sfiducia nell’affrontare il grandedesiderio di poter essere genitore. Ho vissuto l’impagabile felicità, non privadi preoccupazione condivisa, nel seguire le gravidanze insorte dal percorso dicura.
Ora la biomedicina ha sviluppato dagli anni 70modalità tecnologiche atte a realizzare la fecondazione mediante inseminazioneintrauterina o extracorporea (FIVET, ICSI) con successivo impiantodell’embrione in utero. Purtroppo tali innovazioni hanno cambiato l’approccioclinico e il trattamento e terapeutico delle cause dell’infertilità riducendolo spazio della ricerca scientifica e dell’approccio clinico per arrivare il primapossibile ad un concepimento, senza risolvere la problematica di salutesottostante alla difficoltà. Ringrazio d’aver incontrato i grandi maestri dellaREGOLAZIONE NATURALE DELLA FERTILIA’ che oggi attraverso la rete creata dallaCONFEDERAZIONE ITALIANA DEI CENTRI DI REGOLAZIONE NATURALE FELLA FERTILITA’ mipermettono di vivere il servizio imparato per UN APPROCCIO UMANO ALLAINFERTILITA’ DI COPPIA.
Occorre ricordare che l’infertilità è un insiemedi disturbi complessi, con le caratteristiche di una condizione cronica:insorgenza graduale, un lungo periodo di latenza tra l’inizio della patologiaed i suoi effetti, e la persistenza dei sintomi per un lungo periodo, connumerosi fattori che contribuiscono alla difficoltà nel concepire. Dallaesperienza scientifica, formativa ed educativa della REGOLAZIONE NATURALE DELLAFERTILITA’, in tutto il mondo, sono sorte numerose “alleanze scientifiche” chehanno formulato linee guida con adeguati protocolli terapeutici per la curadella infertilità di coppia. Si applica un approccio globale, che identifica emira a correggere numerose anomalie fisiologiche o anatomiche. Tale approcciosi basa sulla fiducia che la coppia possa avere tutte le risorse possibili,fisiche, psichiche, relazionali e culturali per accede ad una salute globale dise e dell’altro, per essere parte attiva, in partnership con il medico,piuttosto che un destinatario passivo di un trattamento, come spesso accadenegli approcci convenzionali.
Tale esperienza incoraggia anche me medico chesi prende cura di voi, a proporre una buona educazione per affrontare lasfiducia dei giovani e incoraggiarli a sostenere e custodire la loro vita equella di tutti

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